Esposizione galleria Tintoretto di Ghemme (NO) - 2006 Prima edizione del concorso nazionale "Tropea Per l'Arte” vincitore Premio speciale – 2006 1° concorso di pittura contemporanea Monaco Motors Sabaudia vincitore 3° premio – Esposizione Kit’n Caboodle Mt. Kisco New York - 2007 Mostra personale Art & Coffee Torino – 2008 Mostra collettiva “Invito all’arte tra sacro e profano” Rosarno

Confondersi e perdersi nei paesaggi di Nato Randazzo dai cieli infiniti, dalle acque scroscianti, dalle luci irreversibili, è non solo facile, ma anche piacevole e confortante. Le immagini, che Nato Randazzo regala sulle sue tele e con la sua infinita arte, rappresentano il mondo interiore di un’artista sereno, equilibrato, che con l’ausilio di una tecnica personale riesce a “spaccare” la tela, trasmettendo calore attraverso le figure dalle forme e dalle qualità fredde ed “agghiaccianti”.

Costanti che incantano nella sua opera sono lo scroscio tumultuoso, ma ordinato, delle acque, dei ruscelli delle montagne innevate, i colori “impossibili” e fantastici del sole, la lussuria di una natura potente e robusta.

Le opere di Nato sono generate e si evolvono in un ambiente intriso di sana armonia, esse scaturiscono dal bisogno di proiettare nello sguardo di chi osserva, e di chi anche passa distrattamente, un contatto generoso, positivo fra l’uomo e la natura. Eppure l’uomo non è mai presente nelle sue immagini, ma c’è! E l’assenza della figura umana è fortemente voluta e decisiva, quasi dichiaratrice di un mistero segreto fra l’artista e la sua opera.

È la natura, infatti, a dominare in assoluto, è la natura che opera e lascia le sue tracce, l’uomo è figura che si interseca con il paesaggio solo passivamente. L’essenzialità dell’opera di Nato è la sintesi del fluire perenne, costante, senza alcuna tregua di quelle acque purificatrici e alimentatrici della natura con la potenza “arginatrice” delle rocce, delle sponde naturali che il terreno fornisce e che lo scorrere costante trasforma. Sono queste acque una volontà dell’artista per la missione catartica della sua opera, esse sono limpide, spumeggianti, vive, sembra di vederle, toccarle sino al punto da far nascere nell’osservatore desiderio di soddisfare sete e immersione. La sua padronanza della tecnica emerge nella rappresentazione di spazi studiati, ma personalizzati, manifestando una “magna” duttilità artistica anche poetica, egli racconta con lo sgorgare incessante delle fresche acque, con l’alba luce della neve, con il niveo splendore degli abeti tutta la primitiva storia della natura, della “sola ed essenziale sua natura”.

Prof.ssa Caterina Restuccia





Recensire Fortunato Randazzo, in arte Nato, non è impresa facile neanche per chi, come lo scrivente, conosce  l’evoluzione psico-fisica dell’artista.

Il giovane pittore, allontanando da sè facili ottimismi, sta diventando giorno dopo giorno cassa di risonanza di sicuri e autorevoli consensi che, provenendo da variegate sfaccettature del sapere,  riescono a sdolcinare persino il rigore che un tiepido sole stempera nei suoi dipinti innevati dove, in modo inconsapevole, riarde la fiamma inconfondibile di quella inebriante sensazione chiamata amore per la natura che quasi sorprende, estasiandolo, chi si accinge a osservare i suoi quadri.

E le chiare, fresche e dolci acque che discendono giù dai suoi monti sotto cieli spesso nuvolosi che ti danno la sensazione di stare all’aperto e di confonderti nel respiro della natura o il verde rigoglioso della fitta vegetazione o lo stesso mare che spumeggia in una brillantezza di colori  scaturita da una tecnica pittorica assolutamente personale e innovativa, sono tutti frutto di una intelligenza eclettica e sempre più prorompente che ingenera strategie operative finalizzate solo a scuotere il senso del bello e del nobile che vige nell’animo di ogni uomo.

E Nato, tutti i giorni, consuma la sua scienza con tutta la sapienza che possiede, con calma e metodicità, senza almanaccare ipotesi irreali, ma con l’unica presunzione di inserire nel mondo dell’arte opere suggestive dal punto di vista realistico e soprattutto naturale.

                                                                                      

Dr. Michelangelo Fida

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